Salute mentale in azienda: una priorità per lavorare e vivere meglio
Il 10 ottobre si celebra la giornata mondiale della salute mentale. Quale occasione migliore per parlare della salute mentale in azienda? Come può il lavoro influire sul benessere psicologico delle persone e come, viceversa, stare bene o male può influire sulla qualità del lavoro che svolgiamo?
Cos’è la salute mentale
Si definisce “salute mentale” quello stato di benessere caratterizzato da sensazioni generalmente positive, derivanti dalla capacità di coltivare relazioni gratificanti e di affrontare le situazioni con serenità.
Le criticità correlate alla salute mentale – che non sono propriamente identificabili con la malattia mentale – sono piuttosto comuni e possono verificarsi in concomitanza con periodi di stress molto elevato o dopo eventi traumatici.
Adottare misure di tutela della salute mentale, anche in azienda, può aiutare a ridurre il rischio di sviluppare disturbi e malattie mentali.
Come si genera lo stress lavorativo
La salute mentale in azienda è fondamentale, in quanto contribuisce a garantire una partecipazione positiva del soggetto all’interno di un team.
Al contrario, gli stati di stress lavorativo influiscono sulla salute mentale dell’individuo e lo portano ad abbassare le sue capacità relazionali e le prestazioni professionali, fino ad arrivare al vero e proprio burnout.
Ma cosa porta a sviluppare lo stress lavorativo?
Le situazioni che portano a sviluppare questo tipo di disagio mentale sono legate, il più delle volte, a una sproporzione tra ciò che il lavoro richiede e ciò che invece il lavoratore è in grado di affrontare e controllare.
Altri fattori di rischio possono essere rappresentati da cattive relazioni con colleghi e superiori, ma anche da contingenze “fisiche”, come la presenza di rumori assillanti o di temperature non idonee.
Salute mentale in azienda: il monito dell’OMS
Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), circa il 50% della popolazione incontra un disturbo mentale durante la propria vita, in buona parte causato da episodi di stress lavorativo, mobbing e burnout.
Questa incidenza ha conseguenze notevoli non solo sulla salute degli individui, ma anche sull’economia globale, poiché ogni anno si registra la perdita di circa 12 miliardi di giornate lavorate a causa di depressione o ansia, conseguenti ai disturbi mentali di matrice professionale.
Per questo motivo, unitamente all’OIL (l’Organizzazione Internazionale del Lavoro), l’OMS ha raccomandato a dirigenti e aziende di adottare misure concrete per affrontare i rischi per la salute mentale all’interno della popolazione attiva.
Doxa e Mindwork sulla salute mentale in azienda
Mindwork, società di consulenza psicologica che rivolge il suo operato alle aziende, ha recentemente svolto un’indagine, in collaborazione con Doxa, sullo stato di benessere emotivo e psicologico dei lavoratori.
La ricerca ha rilevato che:
- l’85% degli intervistati ritiene che il proprio benessere psicologico sia strettamente legato al benessere lavorativo e viceversa;
- il 50% dichiara di aver sofferto o di soffrire di insonnia o ansia per problematiche connesse con il lavoro;
- l’80% degli intervistati ha sperimentato nella propria carriera almeno un sintomo correlato al burnout;
- il 92% dei soggetti che hanno risposto all’indagine pensa che l’azienda dovrebbe occuparsi attivamente del benessere psicologico dei propri dipendenti (e il 42% ritiene inefficaci le misure adottate dalla propria azienda per limitare lo stress lavorativo);
- il 40% dichiara di non sentirsi libero di parlare di salute mentale in azienda.
Vantaggi del benessere psicologico in azienda
Poiché la salute mentale in azienda assume un ruolo così importante, occorre investire per preservarla e per supportare i lavoratori a mantenere alto il proprio tenore di benessere psicologico.
Alcune aziende hanno introdotto, nell’ambito dei propri piani di welfare, programmi di supporto dedicati ai dipendenti, riscontrando non solo un miglior benessere personale, ma anche notevoli vantaggi sul piano del benessere organizzativo.
La cura della salute mentale sul luogo di lavoro si rivela strategica anche per ridurre i livelli di turnover e quindi alzare la retention, l’engagement e la produttività.
Salute mentale in azienda e nuove generazioni
L’attenzione dell’azienda al benessere psicologico è un tema molto caro, in particolar modo, alle nuove generazioni.
L’ultimo report di Deloitte dedicato alle generazioni Y e Z (Millennials e iGen) evidenzia proprio che la salute mentale è ai primi posti tra le preoccupazioni dei giovani, superata solo dai crucci economico-finanziari.
Le ragioni alla base della “grande fuga” dal posto di lavoro sono infatti intrinsecamente legate all’assenza di work-life balance, quindi anche al benessere psicologico.
La possibilità di trovare un equilibrio tra la vita privata e quella professionale è uno dei fattori che pesa maggiormente, tra i giovani, nella scelta del lavoro.
Ecco cosa cercano le nuove generazioni:
- un ambiente di lavoro che promuove l’inclusività
- la possibilità di adottare il lavoro ibrido e quindi svolgere parte delle attività in smart working
- pari opportunità di carriera anche per chi sceglie un orario part time
- organizzazione del lavoro più flessibile che valorizzi il risultato (ad esempio la settimana corta)
- datori di lavoro empatici
In conclusione, la salute mentale in azienda è un tema a cui i giovani prestano molta attenzione ma che riguarda proprio tutti.
Le imprese dovrebbero includerla tra le proprie priorità, per lavorare e vivere meglio.
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