Osservatorio stage: il capitolo conclusivo dell’Odissea
Qualcuno disse che ogni punto di arrivo è un punto di ripartenza. Questo vale sicuramente per il nostro Osservatorio Stage!
Ne abbiamo percorsa di strada, dal primo capitolo della nostra avventura, realizzato nel 2020 insieme a BVA Doxa, ed eccoci giunti al termine.
Ma il volume conclusivo non segnerà una battuta d’arresto al nostro dialogo con gli stagisti. Ripartiremo con nuove indagini e nuove chiavi di lettura, per istituire un Osservatorio Stage annuale in costante evoluzione.
Abbiamo trascorso tre anni in viaggio, alla ricerca delle aspirazioni e delle opinioni dei giovani sullo stage e sul mondo del lavoro.
La nostra Odissea si conclude con una constatazione interessante, ovvero il compimento di un salto generazionale, che rivela nuovi scenari: i giovani di oggi non vivono più per lavorare, ma lavorano per vivere.
A differenza dei Boomers, che attribuivano alla carriera la priorità su tutto, i Millennials e la Generazione Z valorizzano il benessere in azienda e cercano l’equilibrio tra il lavoro e la vita privata, aspirando sempre di più a un lavoro indipendente.
Ecco i temi più interessanti emersi dal confronto con i giovani che hanno svolto stage promossi da FourStars nel 2022.
Stage: una chiave per accedere al mondo del lavoro
Come rilevato anche negli anni precedenti, chi ha svolto uno stage ritiene che l’esperienza sia stata “utile” o “molto utile” per avviare un percorso professionale (lo sostiene il 79% degli intervistati di quest’anno).
Il 44% sottolinea anche una carenza da parte degli istituti di formazione nell’offrire strumenti adeguati ad avviare una vita professionale. Lo stage, grazie alla sua natura strettamente pratica, può colmare questo gap e rappresentare così un ponte tra scuola e lavoro.
Un passo sicuro verso l’occupazione
A convalidare il dato sull’utilità dello stage, emerge il tasso di assunzione registrato dopo il tirocinio.
L’82% degli stagisti intervistati nel nostro Osservatorio Stage ha trovato un impiego entro 3 mesi dal termine dello stage. Il 63% è stato assunto dal soggetto ospitante dello stage al termine della formazione.
L’importanza delle soft skills
Abbiamo parlato tanto nel nostro blog di soft skills, le competenze leggere trasversali che rappresentano un elemento cardine nella valutazione di nuovi candidati da inserire in azienda.
Il nostro Osservatorio Stage conferma che le soft skills sono fondamentali per un buon inserimento nel mondo del lavoro: il 94% degli stagisti intervistati afferma che sono indispensabili per la vita lavorativa e le relazioni professionali.
Ma quali sono le soft skills che i giovani Y e Z valutano come più importanti?
Al primo posto le abilità relazionali, seguite dal multitasking e dall’adaptive thinking (valorizzata soprattutto dai Millennials).
I desideri dei giovani verso un futuro professionale
Per i giovani intervistati conta soprattutto la sicurezza e il 35% vorrebbe lavorare stabilmente in una grande azienda.
Gli esponenti della Generazione Z sono attratti in buona percentuale anche dalla possibilità di avviare un’attività imprenditoriale autonoma, forse incoraggiati dalla fiducia verso le mille opportunità di internet e dal successo self-made degli influencer.
L’azienda che i giovani sognano
I giovani sognano fondamentalmente il benessere in azienda.
Dall’Osservatorio Stage emerge l’importanza attribuita da Millennials e iGen al Welfare, all’inclusività e all’allineamento valoriale.
L’azienda ideale è un luogo in cui ci si può sentire accettati, ricevere cura e trovare una condivisione di valori profonda e sostanziale, anche a discapito del brand, la cui importanza passa in secondo piano.
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