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Intervista a Magda Ferrario – Responsabile Amministrativo e Contabile

Entriamo in FourStars per conoscere i professionisti delle diverse aree che compongono l’azienda. In questa intervista facciamo una chiacchierata con il nostro Responsabile Amministrativo e Contabile dal 2009, Magda Ferrario, che di recente ha lasciato il suo posto per godersi la meritata pensione.
Le chiediamo di svelarci i segreti della sua lunga carriera e la salutiamo con questa intervista per concludere simbolicamente il suo percorso in FourStars.

 

Cosa ti ha spinto a scegliere di lavorare nel mondo della contabilità e cosa hai fatto per raggiungere questo obiettivo?

Nutrivo una certa passione per la matematica e i numeri. La mia scelta, però, è stata determinata soprattutto dalla volontà di autonomia e di libertà di scelte per la mia vita. Il diploma di Ragioneria mi avrebbe dato maggiori possibilità di trovare velocemente la mia collocazione nel mondo del lavoro, in quanto mi permetteva di avere già in mano una professione, senza la necessità di ulteriori percorsi di studio, se non l’aggiornamento costante, ovvio. Diciamolo pure apertamente, sono persona più di azione che di studio, quindi testa bassa e via.

Durante la tua lunga carriera, quali esperienze di lavoro hai svolto prima di approdare in FourStars come Responsabile Amministrativo e Contabile?

Ho iniziato lavorando per mio padre nell’aziendina che aveva tirato su con alcuni colleghi: la mitica CI.EFFE.GI.
Purtroppo, però, la paga “familiare” non mi permetteva l’autonomia che cercavo e quindi via, “sotto padrone”, ma non vorrei elencare tutti i passaggi fatti in quasi 50 anni di lavoro! In sintesi posso ricordare i principali passaggi.

Inizialmente mi sono occupata di contabilità generale presso la Dischi Ricordi, poi sono passata a lavorare in Chiquita (sì, l’importatrice di banane), dove mi sono occupata di costi ed ho iniziato ad imparare a costruire un Budget: tanti colleghi che mi hanno insegnato molto, Mauro Primo, ad esempio.

Verso la fine degli anni ‘70, inizio ’80, ho avuto un’importante esperienza nella ditta di impiantistica Sadelmi Cogepi, dove mi sono occupata di Reporting, Budget e Bilanci Consolidati, in cui ho avuto il primo vero contatto con le multinazionali e, soprattutto, dove ho iniziato a utilizzare il PC!. Anche qui ho imparato tanto (devo ringraziare Felice Torriani) e viaggiato molto in Sud America, Europa e USA: periodo di grande crescita professionale e personale che mi ha portata, con un contratto da Exp, a lavorare a Caracas.

Al mio rientro in Italia, dopo oltre cinque anni, ho trovato qualche difficoltà a reinserirmi nel mondo del lavoro, che nel frattempo era cambiato notevolmente, ma non certo nell’atteggiamento prevenuto nei confronti di lavoratrici con figli, diciamolo pure (e io, nel frattempo, ne avevo avuti due). Comunque, essendo una che non si perde d’animo, sono riuscita a reinserirmi ed ho cominciato a lavorare per Mila Schön, noto marchio di alta moda: ambiente totalmente nuovo, ma l’esperienza acquisita mi ha permesso di continuare con la mia specializzazione (BDG, Reporting, Controllo di gestione e analisi).

A metà degli anni ’90, la decisione di seguire mio marito in Argentina mi ha un po’ destabilizzata: un anno a seguire famiglia e figli in un paese tanto diverso e senza reale possibilità di lavoro. In capo ad un anno o poco più ero nuovamente a Milano in cerca di lavoro, ma, avendo ormai 50 anni, con qualche difficoltà: consulenze saltuarie e a partita IVA e poi, grazie ad una persona speciale, Viviana Misani, sono entrata in FANUC ITALIA, società giapponese di assistenza tecnica su macchinari per l’industria.
Anche in questo caso, le esperienze precedenti mi hanno permesso di assumere il ruolo di Responsabile Amministrativa e Contabile: sette anni non sempre facili, ma sicuramente interessanti, con scambi a livello personale e professionale con persone di paesi diversi: Giappone, dove sono stata anche un paio di volte, Germania, UK, Francia, Bulgaria, Turchia, insomma si continua ad imparare.

Alla fine del 2008, finalmente, è arrivata la pensione, ma, poiché il lavoro è sempre stato il mio più fedele compagno di vita, eccomi approdare qualche mese dopo come collaboratrice esterna in FourStars, dove ho lavorato fino ad agosto 2017.

Piccola parentesi prima di proseguire: voglio precisare che tengo molto ai nomi di persone che ho citato. Sono convinta che nei percorsi professionali, specie all’inizio, valgano, più dei nomi delle società, quelli delle persone che insegnano e aiutano ad acquisire professionalità negli incarichi nuovi o in quelli in cui si intende acquisire esperienza.

Di cosa ti sei occupata in FourStars?

In FourStars mi sono occupata fondamentalmente di Amministrazione, ma anche di altri aspetti generali su cui sono stata interpellata e coinvolta (in questo caso, grazie a Chiara Grosso per avermi resa partecipe di molti progetti e idee.)
All’inizio c’è stato da rendere sistematico e funzionale il flusso di informazioni e documenti per avviare una corretta contabilizzazione, dare un ritmo corretto alla stessa, onde poter consultare in modo aggiornato i dati aziendali in ogni momento si rendessero necessari. Fissare i binari su cui procedere, insomma.

I numeri sono una bestia nera per molti. Tu, che ne hai fatto un mestiere per tutta la vita, hai qualche trucco per padroneggiare numeri e conti?

Innanzitutto devono piacere i numerelli, come dico io: i numeri devono avere un significato, quasi un carattere proprio. Si deve imparare a rispettarli e a riconoscerne significato e caratteristiche. Come le parole, anche ogni numero ha vita propria, arricchita da ciò che va a rappresentare e a esprimere. Non c’è un trucco, bisogna solo non averne paura.

Quali competenze e capacità sono indispensabili per svolgere la professione di cui ti sei occupata?

Beh, ovviamente si devono acquisire le informazioni necessarie per poter svolgere la funzione nel modo corretto, poi, come per tutte le professioni, essere aperti ai cambiamenti, aggiornarsi in merito agli strumenti da utilizzare per ottimizzare quello che si deve fare e metterci passione. Qualsiasi professione, se svolta in modo asettico, senza interesse per ciò che si fa, diventa un peso insopportabile e si finisce con svolgerlo in modo disumanizzato e quindi senza rispetto per sé o per gli altri.
Come conseguenza di ciò, competenza da acquisire e rispettare è anche la riservatezza, che si rivela un aspetto fondamentale quando si ha a che fare con conti e dati sensibili di un’azienda e dei suoi dipendenti.

Considerando la rapida evoluzione tecnologica, come sono cambiati gli strumenti di lavoro per un Responsabile Amministrativo Contabile nel corso degli anni?

Caspita, che domandona. Io son passata dalla contabilità a ricalco ai programmi di contabilizzazione integrati, quindi triplo salto mortale!
Avete presente SAP e JD Edwards ERP o Navision? Insomma, le macchine contabili, quando ho iniziato io, erano una specie di SMART rumorosissima e funzionante con schede perforate. Ora con un PC, un buon gestionale e una tastiera il gioco è fatto! Chissà cosa ci sarà domani: tutto in una nano SD, sicuramente.

Quali consigli daresti ai giovani che vorrebbero avvicinarsi a una professione nell’ambito della contabilità?

Dare consigli è sempre difficile. Ogni persona è specifica e unica, ognuno ha le sue necessità, quindi non saprei darne, se non ripetere sempre due cose fondamentali: prepararsi con metodo, acquisendo le competenze necessarie per svolgere al meglio la propria professione e poi metterci personalità, la propria!

Come cambia il lavoro di un Responsabile Amministrativo Contabile a seconda dell’ambito in cui si inserisce?

Ovviamente, come credo di aver accennato prima, la responsabilità nell’ambito contabile e amministrativo dipende da tanti fattori: dimensione dell’azienda, varietà di attività della stessa e così via.

Nelle grandi aziende il lavoro è di maggiore responsabilità e sicuramente meno operativo che non nelle piccole, dove l’aspetto contabile/amministrativo diventa maggiormente il cuore pulsante dell’azienda, con buona pace dei commerciali, ad esempio.

Sì, chi abbraccia questa professione spesso verrà considerato il rigido, quello fiscale, un tantino ottuso, magari, che non lascia fare grandi voli pindarici, ma questo è ciò che deve fare: mantenere equilibrio e solidità per uno sviluppo aziendale armonico e costante.

Come gestivi il tuo Work Life Balance?

Difficile dirlo, dopo che la tua professione ti ha accompagnato per 50 anni, il rischio è quello di lasciarsi prendere la mano e non distinguere work e life, lo so.

In realtà credo di esserci riuscita, grazie al fatto di aver voluto e avuto due figli, essere sempre stata me stessa, aver viaggiato molto, dato importanza alle persone incontrate nel mio percorso professionale e personale.

E poi grazie al fatto di non aver mai anteposto le cose alle persone, pur rispettando le priorità che nei diversi campi si sono presentate. Riduttivo? Forse, ma io ero e sono così e mi sento a mio agio in entrambi gli ambiti.

Come hai vissuto il pensionamento e quali sono i tuoi progetti futuri?

Ciò che mi peserà maggiormente del pensionamento sarà la mancanza di contatto costante con ambienti giovani e dinamici, il partecipare all’elaborazione di nuovi progetti, nuove idee, ma cercherò di mantenermi comunque aggiornata.

I miei progetti futuri? Non ci ho ancora pensato. Per ora mi limito a pensare che ho molto più tempo libero per gli amici di sempre, per riprendere magari a viaggiare o a fare incursioni “leggere” in ufficio, per condividere la vitalità che sprigiona una bella e giovane azienda come Fourstars.

Per ora, ripeto, me la godo un po’. Vi farò sapere, ma grazie a tutti coloro che per poco o molto tempo mi hanno accompagnata nel mio percorso.


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Un commento

  1. Julio
    18/09/2018 at 01:12 — Rispondi

    Molto brava, un grande saluto.
    Julio

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