Game Designer: quando il gioco può essere una professione
Con l’avvento del ‘digital’ tutto è cambiato, anche l’industria ludica: oggi i videogiochi non sono soltanto un passatempo, ma un vero e proprio business in espansione. Per questo motivo il Game Designer incarna una figura importantissima, destinata ad assumere un rilievo sempre maggiore.
Vediamo chi è e cosa fa il Game Designer.
Quali sono i suoi obiettivi professionali?
Il Game Designer ha la responsabilità di generare il “fattore divertimento” del videogame: il suo principale obiettivo è di creare il miglior gioco possibile, considerando determinati elementi, come il pubblico di riferimento e il mezzo per cui il gioco è progettato (pc, console, smartphone, web).
Quali mansioni ricopre?
Bisogna premettere che il Game Designer, soprattutto nelle grandi aziende, opera in team con altri professionisti, che si occupano di realizzare il gioco vero e proprio (ad esempio grafici, level designer, programmatori).
Il suo lavoro si può schematizzare in alcuni passaggi.
La prima fase comprende la definizione dei contenuti del gioco e lo sviluppo di un’idea, finalizzata alla progettazione di un sistema di gioco coerente e che possa coinvolgere l’utente.
In seguito, il Game Designer si occupa di produrre una documentazione per condividere l’idea con il resto del team e discutere della fattibilità e delle condizioni di realizzazione.
Una volta avviata la produzione del gioco, si occuperà di testare i prototipi e giudicare la realizzazione degli aspetti tecnici e ludici, dando indicazioni agli sviluppatori per migliorare l’idea iniziale e ottimizzare il prodotto.
Nelle realtà più piccole, il Game Designer può svolgere personalmente tutte le funzioni, dalla costruzione degli ambienti di gioco (affidata solitamente al level designer), alla programmazione, alla raccolta di dati statistici sull’utilizzo del gioco.
Quali sono le competenze che deve avere?
Un Game Designer deve innanzitutto avere padronanza delle dinamiche, della struttura e delle regole non solo dei videogiochi, ma anche dei giochi tradizionali e classici.
Dovrebbe conoscere le basi della programmazione e di alcuni strumenti per la grafica, come Photoshop e Illustrator, ma anche possedere qualche nozione di matematica e statistica (per eventuali analisi di dati e per bilanciare le componenti di gioco).
Sono imprescindibili anche una spiccata creatività e un’ottima conoscenza della lingua inglese.
Qual è il percorso di formazione più adeguato?
Non esiste un percorso specifico per diventare Game Designer.
La formazione di base può essere scientifica o umanistica, ma il corso di studi più indicato è senza dubbio la laurea in Informatica.
Negli ultimi anni sono nati, sia all’estero che in Italia, corsi di studio e Master in Game Design, attivati da atenei privati, accademie di belle arti e scuole specializzate. Ad esempio: l’Università Iulm di Milano include nella propria offerta formativa il Master in Social Gaming and Mobile Application Design; la sede romana dell’Istituto Europeo di Design propone un corso in Game Design and Development; l’Accademia Santa Giulia a Brescia include un corso per specializzarsi come game designer.
Naturalmente, trattandosi di una professione molto tecnica e pratica, anche la gavetta assume un ruolo fondamentale nel percorso di formazione di un Game Designer. Ad esempio, si può iniziare facendo esperienza come tester o gameplay programmer.
Dove lavora?
Il Game Designer può lavorare come freelance, ma più spesso opera all’interno di grandi o piccole aziende che si occupano di progettazione e prototipazione di videogiochi per pc e console.
Può operare all’interno di start-up, studi di progettazione software, aziende specializzate nel design, ma anche in aziende che producono giochi in generale (non solo video, ma anche tradizionali).
Come visto nel paragrafo dedicato alle sue mansioni, a seconda delle dimensioni della realtà in cui lavora, può essere affiancato da altri professionisti oppure operare da solo.
Quanto può guadagnare?
A seconda della realtà in cui è impiegato, un Game Designer può orientativamente percepire una RAL tra i 30 mila e i 45 mila.
Quali sono le prospettive di crescita professionale?
La principale prospettiva di crescita principali per la carriera del Game Designer è sicuramente da individuare nell’esperienza maturata sul campo, che lo conduce alla possibilità di essere coinvolto in progetti di prestigio. Inoltre si può considerare come possibile evoluzione la specializzazione in un campo preciso del game design.
Ancora nessun commento