Flessibilità in azienda: una soft skill fondamentale, anche per i manager
Il concetto di flessibilità è parecchio inflazionato nel mondo del lavoro, ma in cosa consiste esattamente la flessibilità in azienda?
Cos’è la flessibilità in azienda
Volendo dare una definizione generale, la flessibilità è la capacità di adattarsi ai mutamenti della realtà.
In ambito aziendale, la flessibilità si colloca tra le soft skills più richieste e si riferisce alla capacità di accogliere i cambiamenti che sopraggiungono nella vita lavorativa, adattando liberamente il modo di pensare e di comportarsi nelle diverse situazioni.
L’abilità di adeguarsi a nuovi contesti, anche relazionali, è molto importante in un team di lavoro, in quanto le persone flessibili sono anche più aperte ad ascoltare, accogliere e rispettare i punti di vista degli altri, creando un clima di lavoro costruttivo e gradevole.
La flessibilità in azienda consente anche di gestire nel modo migliore i cambiamenti pratici ed eventuali situazioni impreviste, mettendo in campo creatività e capacità di logica e individuando alternative valide per risolvere lo stesso problema.
Perché è una soft skill importante (anche per i manager)?
Il filosofo greco Eraclito affermò che “il cambiamento è l’unica costante della vita”.
Partendo da questa affermazione, possiamo considerare la flessibilità come una delle risorse più importanti, che tutti dovremmo avere per affrontare i diversi ambiti dell’esistenza, anche quello lavorativo.
Il mercato del lavoro è in continuo cambiamento, riflettendo l’essenza frenetica e dinamica di una società in costante evoluzione, soprattutto tecnologica ed economica.
Le aziende sono chiamate ad adattarsi a questa situazione e anche i manager devono sviluppare un buon livello di flessibilità, che consenta loro di ripensare ai propri modelli di business in funzione dell’evoluzione del contesto circostante e dell’insorgere quotidiano di nuove complessità.
Training per esercitare la flessibilità in azienda
Partendo dal presupposto che la flessibilità in azienda è una prerogativa indispensabile, si può provare a esercitarla per essere davvero più flessibili nelle situazioni cruciali.
Innanzitutto si può partire da alcune domande per testare e mettere a fuoco il proprio punto di partenza:
- Come affronti le situazioni critiche?
- Come reagisci quando qualcosa non va come ti aspettavi?
- Qual è la tua reazione di fronte a cambiamenti o imprevisti durante un progetto di lavoro?
Già solo riflettere sulle risposte è un buon punto di partenza. Poi occorre cercare di guidare i propri comportamenti verso un atteggiamento flessibile.
Non si tratta di reagire passivamente, accettando ciò che succede, ma di mettere in campo le proprie risorse per reagire positivamente e in modo costruttivo agli eventi che accadono.
Dopo una breve autoanalisi, si potrà procedere con un lavoro per esercitarsi su alcuni aspetti fondamentali. Ti suggeriamo 5 punti su cui lavorare:
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Flessibilità mentale
Per portare la flessibilità in azienda occorre prima di tutto svilupparla sulle situazioni comuni.
Cambiare il punto di vista è sempre molto utile, ad esempio si può provare a non considerare gli imprevisti come perdite di tempo ma come potenziali nuove opportunità, cercando di individuare le possibilità nascoste nella situazione che non avevamo considerato.
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Reattività al cambiamento
La paralisi di fronte al cambiamento è sempre molto limitante, per il singolo e per la squadra. È utile, invece, imparare a vedere i cambiamenti come sfide positive, come stimoli per prendere in considerazione e raggiungere nuovi traguardi e obiettivi.
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Adattabilità
Flessibilità in azienda significa anche adattare il proprio stile di lavoro alle diverse situazioni, alle esigenze organizzative, alle emergenze e ad eventuali imprevisti.
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Creatività
Un punto essenziale per sviluppare flessibilità in azienda è essere creativi!
La capacità di immaginare alternative, nuovi modi di fare le stesse cose e di sperimentare è il cuore dell’atteggiamento flessibile in ambito lavorativo.
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Positività
Spesso si tende a reagire ai cambiamenti con un atteggiamento di chiusura, che ci porta a dire no senza valutare prima le situazioni.
A volte, però, per procedere meglio sul lavoro ci vuole un po’ di ottimismo, un atteggiamento positivo che ci porti a dire “sì” e a buttarci in nuove possibilità, anziché chiudere subito con un “no”.
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