candidatocolloquio di lavoroLAVORO

Domande da fare (e non fare) al recruiter durante un colloquio di lavoro

Dopo aver visto i quesiti più frequenti che potresti ricevere a un colloquio di lavoro, ecco le domande da fare al recruiter per dimostrare ulteriore interesse nei confronti dell’azienda e della posizione offerta:

 

1. Domande da fare al recruiter sulla posizione

Tra le domande da porre al selezionatore ce ne sono alcune molto importanti che riguardano la posizione per cui hai inviato la candidatura e il ruolo che ricoprirai dopo un’eventuale assunzione:

  • Quale sarebbe, esattamente, il mio ruolo?

Qualora non sia già stato spiegato esaurientemente dal recruiter nella prima parte del colloquio, chiedi dettagli in merito al ruolo che dovresti ricoprire e alle mansioni specifiche che ti sarebbero assegnate.

  • Può farmi un esempio di progetto su cui potrei lavorare in questo ruolo?

Questa richiesta potrà portarti ad avere un’idea concreta delle attività quotidiane e delle tipologie di progetto che potresti affrontare ricoprendo la posizione.

Ti aiuterà a capire meglio se il lavoro potrebbe interessarti oppure no.

  • Quali skills sono richieste per ricoprire questo ruolo?

Anche in questo caso potrebbe essere una domanda da fare al recruiter, purché il tema non sia già stato affrontato in modo esaustivo nella parte precedente del colloquio.

Ti aiuterà a conoscere nel dettaglio le esigenze dell’azienda e al tempo stesso ti permetterà di valutare se puoi soddisfare i requisiti richiesti.

  • Cosa si aspetta l’azienda dal candidato selezionato?

Domanda complementare alla precedente: cerca di avere qualche informazione in più riguardo le aspettative dell’azienda nei confronti della persona che sceglierà per ricoprire il posto vacante.

Dimostrerai interesse e avrai qualche linea guida per iniziare con più sicurezza, nel caso ti assumessero.

 

2. Domande da fare al recruiter sul team di lavoro

Ecco un altro gruppo di domande da fare al recruiter, al fine di sondare il contesto di lavoro sul piano umano e organizzativo, ovvero per capire come sarà la squadra in cui lavorerai se ti assumeranno:

  • Quante persone lavoreranno direttamente con me e quali posizioni ricoprono in azienda?

Questo interrogativo è molto utile per comunicare al recruiter ulteriore coinvolgimento e al contempo iniziare a conoscere meglio le dinamiche lavorative della posizione e le persone con cui potresti collaborare in azienda.

  • Com’è l’atmosfera nel team?

In questo caso andrai a indagare, in modo piuttosto discreto, se nel tuo futuro team c’è un buon clima o se sono in atto tensioni e conflitti che potrebbero rendere sgradevole la tua posizione.

  • Qual è lo stile di management di chi coordina il team?

Entrare preventivamente a conoscenza dello stile di management del leader a capo del tuo potenziale futuro team ti aiuterà a capire cosa aspettarti e come lavorare insieme a lui/lei.

 

3. Domande da fare al recruiter sull’azienda e la cultura aziendale

L’ultimo gruppo di domande da fare al recruiter durante il colloquio di lavoro riguarda la cultura e i valori aziendali, ambito fondamentale da indagare per capire se il contesto è adatto alle tue esigenze, oltre a trovare altri punti di incontro per dimostrare le tue potenzialità di engagement.

  • Quali sarebbero, partendo dalla posizione offerta, le possibilità di crescita in azienda?

Informati sulle possibilità di crescita all’interno dell’azienda e di carriera in generale.

Una simile domanda denota, ancora una volta, interesse e disponibilità a impegnarsi nel proprio lavoro per ottenere buoni risultati.

  • Qual è il criterio di valutazione dei dipendenti e in che misura sono coinvolti nella definizione di responsabilità e obiettivi?

Questo quesito ti fornirà una percezione dello spazio che l’azienda lascia al dipendente e alla valorizzazione dell’autonomia del singolo e dei team di lavoro.

  • Qual è la mission dell’azienda?

Dimostra il tuo coinvolgimento verso l’attività dell’azienda in tutti i suoi aspetti, chiedendo quali sono la mission specifica e le differenze rispetto ai competitors.

  • Come descriverebbe la vostra cultura aziendale?

Questa domanda ti permetterà di indagare le dinamiche interne dell’azienda e di valutare se c’è un allineamento valoriale e l’ambiente organizzativo è in linea con le tue esigenze.

  • Qual è l’impegno dell’azienda verso la sostenibilità sociale e ambientale?

Puoi considerare questo quesito tra le domande da fare al recruiter solo nel caso in cui la sostenibilità sia effettivamente importante per te.

Ti aiuterà a capire se c’è una condivisione da parte dell’azienda, al fine di compiere una valutazione più completa.

  • Com’è strutturato il processo di selezione e, di conseguenza, quando potrò sapere i risultati?

L’ultima buona domanda per un colloquio di lavoro, la cui risposta sicuramente ti interesserà molto, riguarda le tempistiche della selezione e della comunicazione dei risultati.

È sempre meglio, però, non andare subito al sodo, ma piuttosto dimostrare curiosità verso l’intero processo di selezione, la sua struttura e le modalità di svolgimento, che condurranno automaticamente all’informazione riguardante gli esiti.

Leggi anche il nostro articolo per prepararti ad affrontare il colloquio di lavoro in tutte le sue fasi.

 

Le domande da NON fare al recruiter

Dopo aver visto le domande da fare al recruiter, analizziamo anche le domande da evitare assolutamente durante un colloquio di lavoro.

  • Domande su ferie e orari

È sempre meglio evitare, almeno al primo colloquio con un’azienda, domande circa le ferie e l’orario di lavoro.

Ad esempio, chiedere dettagli su ferie e benefit già al primo colloquio può far pensare che ti interessino di più i vantaggi di cui potresti beneficiare che il lavoro in sé.

  • Domande troppo personali

Anche cercare di ottenere informazioni troppo confidenziali sull’azienda può essere visto come un atteggiamento poco consono e addirittura sospetto. Meglio evitare!

  • Perché l’ultima persona che ha ricoperto questo ruolo ha lasciato l’azienda?

Questa domanda potrebbe dare l’impressione che tu dia più importanza ai potenziali problemi interni che alla posizione offerta.

Se ti interessa sapere come sono i colleghi, piuttosto fai una domanda più “morbida”, indagando com’è l’ambiente lavorativo.

  • Quale sarà lo stipendio per questa posizione?

Meglio evitare di fare subito una domanda sullo stipendio, in quanto potresti dare l’impressione al recruiter di nutrire per il lavoro un interesse esclusivamente economico.

Meglio attendere che sia il selezionatore a introdurre l’argomento, sicuramente lo farà in qualche fase della selezione. Potrai negoziare l’offerta quando avranno confermato l’interesse dell’azienda ad assumerti.

  • Posso lavorare da casa?

Lo smart working è sempre più diffuso, ma chiedere subito se potrai lavorare da remoto non giocherà a tuo favore, in quanto potrebbe sembrare un tentativo di evitare l’ambiente di lavoro.

Affronta l’argomento più avanti nel processo di selezione, puntando in modo più generico sul tema della flessibilità.

  • Di cosa si occupa la vostra azienda?

Con questa domanda rischi un vero e proprio autogol, in quanto non essere al corrente di cosa fa l’azienda mostrerebbe una evidente mancanza di preparazione e potrebbe mettere in dubbio la tua serietà.


CERCHI UNO STAGE O UN LAVORO?

Clicca qui per consultare tutte le nostre offerte di stage e lavoro.

CERCA LE OFFERTE


Articolo precedente

Riforma del Lavoro 2025: assunzioni agevolate, contratti e altre novità

Prossimo articolo

Questo è l'articolo più recente.

Ancora nessun commento

Lascia un commento

I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ho letto e compreso l'informativa sul trattamento dei dati e i termini e condizioni*.

The reCAPTCHA verification period has expired. Please reload the page.