I consigli della nostra recruiter per la tua selezione di personale in azienda
Il processo di selezione di personale può essere insidioso e richiedere un notevole dispendio di energie da parte dell’azienda: consigliamo quindi sempre di rivolgersi a un’agenzia di recruiting.
Tuttavia, esistono alcune regole preziose per selezionare al meglio i tuoi futuri dipendenti.
Leggi l’intervista alla nostra recruiter senior Irene Morelli, che ti svelerà alcuni suggerimenti molto importanti.
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Quanto è importante per l’azienda presentarsi al candidato durante un colloquio?
È molto importante: così come il candidato si presenta all’azienda, è bene che anche l’azienda si presenti al candidato.
Noto dai miei colloqui, in cui svolgo un “primo screening” per selezionare i candidati da presentare all’azienda, che i candidati stessi si documentano tramite la rete o altri canali sull’azienda con cui si rapportano.
Importante è anche la cultura aziendale, un aspetto che i candidati considerano ormai essenziale e su cui svolgono ricerche online. Si tratta del “biglietto da visita” dell’azienda, un po’ come il cv per il candidato. I valori sono diventati molto importanti nel mercato del lavoro e i candidati ricercano un “allineamento valoriale” con l’azienda.
Un altro aspetto su cui è importante che l’azienda si presenti è il team di lavoro: molti candidati rivolgono domande ai recruiter sul gruppo di persone in cui si troveranno eventualmente a lavorare, al di là della mansione.
Un’azienda che si focalizza sul presentare al meglio questi aspetti, sia il team di lavoro che la propria vision e mission, ha più probabilità di attrarre i candidati.
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Quali domande permettono di capire al meglio se il candidato è adatto per quel ruolo?
Le aziende ci chiedono spesso, correttamente, di indagare la motivazione del candidato: perché ha scelto di candidarsi per quell’annuncio, cosa lo ha colpito, ecc.
Molto utile è anche chiedere al candidato di portare esempi concreti di esperienze passate (anche extra professionali), per valutare la predisposizione al lavoro e come si muove la persona nelle varie situazioni. Soprattutto i candidati che hanno appena terminato il percorso di studi, spesso sono ancora incerti sul ruolo che desiderano ricoprire a livello professionale.
È interessante chiedere al candidato perché desideri cambiare azienda: questa domanda serve a capire se ci sono state delle problematiche nel posto di lavoro precedente ma anche quali sono le aspettative sull’eventuale nuova posizione.
È importante accertare se il candidato ha lasciato la posizione precedente in cerca di un ambiente nuovo o se non si sentiva più adatto al ruolo.
Un altro aspetto interessante da approfondire durante la selezione del personale riguarda le soft skills. Ovviamente anche in questo caso è meglio chiedere al candidato di portare esempi concreti, anziché un “elenco” di pregi e difetti.
Infine è interessante chiedere al candidato delle sue possibili aree di miglioramento, al fine di comprendere sia le sue aree di difficoltà, sia la consapevolezza e la motivazione al miglioramento.
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Durante la selezione di personale si possono porre domande di carattere privato?
No, gli aspetti personali non dovrebbero essere di interesse dell’organizzazione.
Un colloquio di selezione serve a valutare quanto la persona è in linea con il ruolo ricercato e le sue competenze in linea con la job description.
Sostanzialmente bisogna essere il più oggettivi possibili, la sfera personale non deve riguardarci.
Se la persona ha le soft skills e le competenze tecniche che stiamo cercando, tutto il resto non ci compete. Purtroppo ogni tanto si sconfina nel personale, però bisogna rimanere sempre sulle caratteristiche legate al ruolo che stiamo cercando.
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In un annuncio di lavoro è legale specificare il genere richiesto per quel ruolo?
No, non si può fare. Anzi, si dovrebbe riportare sempre che la selezione è rivolta ad ambo i sessi.
Anche i dettagli sull’età sono illegali. Ci capita che le aziende facciano questo tipo di richieste, ma non sono lecite.
Proprio per questo è importante rivolgersi a una società di selezione: noi conosciamo bene queste regole e questo ci permette di evitare discriminazioni durante il processo di selezione dei candidati.
Tornando al mercato del lavoro attuale, questo è un tema discusso: i candidati, anche tramite il web, condividono le informazioni sul comportamento delle aziende.
Su questo c’è stato un notevole cambiamento rispetto al passato, i candidati hanno imparato a tutelarsi e sono i primi a “scappare” e a far girare la voce di fronte a domande di carattere personale.
In conclusione, un comportamento discriminatorio si ripercuote sull’ azienda anche a livello di reputazione.
Il mio consiglio per le aziende è quindi di essere caute ed evitare richieste di carattere personale nella stesura di un annuncio di lavoro.
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Nella selezione di personale, è utile fidarsi della “prima impressione”?
È innegabile che esista una prima impressione, ce l’abbiamo tutti ed è una tendenza dell’essere umano: un bravo recruiter deve però imparare a gestirla.
Una persona può fare una buona impressione, ma ci sono tante variabili da valutare in maniera oggettiva. Ci sono evidenze che permettono di capire se il candidato è in linea con l’azienda, il ruolo, il team, etc.
Esistono diverse variabili che contano più della prima impressione, che rimane però importante.
Fondamentale è anche fare attenzione ai bias cognitivi, che possono ingannare: il sesto senso è utile ma un buon recruiter non deve fermarsi al primo impatto. Proprio in questo sta il valore aggiunto dell’affidarsi a un professionista.
Anche alle aziende consiglio di non fermarsi alla prima impressione, per esempio alle poche informazioni contenute in un cv, da cui tanti aspetti importanti non emergono.
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Quali sono i limiti e quali i vantaggi del colloquio di recruiting online?
Parto dai vantaggi: sicuramente la flessibilità, i colloqui online sono spesso più facilmente organizzabili e gestibili.
Con il colloquio online si riesce ad arrivare a più persone, anche distanti geograficamente. Soprattutto per noi che svolgiamo i primi colloqui conoscitivi, questo è un aspetto essenziale per allargare la “rosa” dei candidati.
Spesso anche per le aziende è utile organizzare un primo colloquio online per questioni di tempo e per fare una scrematura dei candidati. Questo ovviamente per quanto riguarda i colloqui conoscitivi, mentre quelli successivi più tecnici vengono di solito svolti in presenza.
I limiti del colloquio online sono invece il fatto di non vedere la persona nello spazio, come si presenta, la prossemica, il non verbale. Un professionista, avendo l’occhio più allenato, riesce comunque a cogliere certe sfumature anche durante un colloquio online.
Diciamo che il colloquio online è un ottimo strumento per un primo approccio, poi è importante incontrarsi di persona, anche per mostrare il contesto organizzativo, il team di lavoro etc.
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Perché rivolgersi a una società di selezione del personale?
Perché ci sono dei professionisti che fanno questo lavoro nella totalità del loro tempo e una società di selezione garantisce formazione professionale, un costante aggiornamento sul mercato del lavoro e un valore consulenziale.
Noi recruiter incontriamo ogni giorno tantissimi candidati e ci rivolgiamo a diverse tipologie di aziende, quindi abbiamo la possibilità di “fare da specchio” alle aziende riportando la nostra esperienza nel contatto coi candidati.
Siamo sempre aggiornati sulle politiche del lavoro e sugli aspetti legislativi, anche rispetto all’attivazione di stage.
Rivolgersi a una società di selezione del personale permette quindi di affidarsi a dei professionisti che conoscono in modo approfondito il mercato del lavoro e le sue dinamiche.
L’agenzia di recruiting è un buono strumento di mediazione tra aziende e candidati, con una conoscenza aggiornata delle esigenze di entrambi.
Non si tratta quindi solo di un processo di selezione, ma di una vera e propria consulenza sul mercato del lavoro per l’azienda e di un punto di riferimento per i candidati.
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