Psicologo del Lavoro: il promotore del benessere lavorativo
Trascorriamo molte ore in ufficio ogni giorno e il lavoro costituisce una parte importante della nostra vita. Per questo motivo, il benessere psicologico deve essere una priorità, non solo nella sfera individuale e personale, ma anche in quella relazionale e lavorativa. C’è una figura che si occupa di tutte le problematiche relative all’acquisizione, alla gestione e allo sviluppo delle risorse umane: lo Psicologo del Lavoro.
Questo specialista gioca un ruolo fondamentale per il raggiungimento e il mantenimento di un equilibrio tra i dipendenti di un’azienda, contribuendo indirettamente allo stato di salute e alla produttività dell’azienda stessa.
Quali sono le caratteristiche e le competenze che uno Psicologo del Lavoro deve avere?
Per svolgere la professione di Psicologo del Lavoro sono necessarie innanzitutto alcune competenze tecniche, riguardanti le metodologie e gli strumenti funzionali alla valutazione, alla selezione e allo sviluppo delle risorse umane.
Sono inoltre richieste come doti indispensabili: empatia, capacità di ascolto attivo e spiccate abilità comunicative.
Generalmente, le aziende includono nel profilo dello Psicologo del Lavoro ideale anche una buona conoscenza degli strumenti informatici e la conoscenza approfondita della lingua inglese.
Quali sono gli obiettivi professionali?
Muovendosi nell’ambito più vasto della psicologia clinica, lo Psicologo del Lavoro assume l’obiettivo di garantire lo sviluppo o il mantenimento delle dinamiche relazionali adeguate all’interno di un ambiente di lavoro, indagando la sfera individuale dei singoli lavoratori e le reciproche interazioni nel contesto professionale. L’obiettivo ultimo di tale attività consiste nel predisporre le condizioni ottimali per raggiungere un alto livello di produttività.
Quali mansioni concrete ricopre lo Psicologo del Lavoro?
Lo Psicologo del Lavoro, operando in area risorse umane, svolge differenti mansioni a seconda degli obiettivi e delle fasi in cui interviene.
Nell’ambito delle attività di selezione, si occupa di delineare i profili del personale da assumere, partecipando attivamente ai colloqui e somministrando test ai candidati.
Nel contesto della gestione e sviluppo delle risorse umane, provvede alla formazione del personale e ha il compito di valutare le competenze degli impiegati, indagandone anche il potenziale inespresso. Sempre in questo ambito, lo Psicologo del Lavoro si occupa di motivare il personale al raggiungimento degli obiettivi preposti e di monitorare la relazione tra il rendimento dei lavoratori e le loro condizioni psicosociali.
Infine, si occupa di analizzare e proporre spunti per migliorare la comunicazione, sia interna che esterna all’azienda, dando un prezioso contributo al mantenimento dell’efficienza e all’ottimizzazione delle prestazioni professionali.
Come si diventa Psicologo del Lavoro?
Per poter svolgere questa professione è necessario un titolo di laurea in Psicologia o Scienze Psicologiche, a cui dovrebbe seguire una specializzazione in Psicologia del Lavoro.
Il normale percorso di studi prevede anche lo svolgimento di un periodo di tirocinio specialistico, seguito dall’Esame di Stato (che abilita all’iscrizione nell’Albo degli Psicologi e all’avvio della professione).
Dove lavora uno Psicologo del Lavoro?
Si tratta di una figura professionale che può lavorare come dipendente presso aziende di dimensioni medio-grandi, operando in area risorse umane in stretta collaborazione con i responsabili del personale e della selezione.
Inoltre, lo Psicologo del Lavoro può anche esercitare la libera professione, in proprio oppure per conto di società di consulenza.
Quanto può guadagnare uno Psicologo del Lavoro?
La RAL media di uno Psicologo del Lavoro può variare da 20 – 25 mila euro annui all’inizio dell’attività, fino a raggiungere 50 – 60 mila euro annui per i professionisti affermati.
In ogni caso, per i liberi professionisti esiste un tariffario stilato dal Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, che deve essere obbligatoriamente rispettato in base a un codice deontologico.
Quali sono le prospettive di crescita professionale?
Lo Psicologo del lavoro può trovare concrete possibilità di mobilità orizzontale in tutta l’area delle risorse umane, nello specifico può aspirare a posizioni negli ambiti della selezione, della formazione e dello sviluppo del personale.
Per quanto riguarda la mobilità verticale, può acquisire responsabilità sempre più elevate e affinare le tecniche con un costante aggiornamento professionale.
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