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FAQ tirocinio: tutte le risposte alle 20 domande più frequenti sullo stage

Forti della nostra esperienza, abbiamo raccolto in questo articolo tutte le principali FAQ sul tirocinio, ovvero le domande che aziende e stagisti ci pongono più spesso, partendo dalle basi fino ai quesiti più complessi.

1 – Cos’è un tirocinio?

Tra le Faq sul tirocinio, questa è sicuramente la più semplice ma è tutt’altro che banale, in quanto permette di puntualizzare la differenza tra stage e lavoro.

Il tirocinio, infatti, non è un rapporto di lavoro ma un percorso di formazione professionale in azienda, strutturato per dare al tirocinante l’opportunità di maturare esperienza in ambito lavorativo, nonché verificare e mettere in pratica le competenze acquisite durante gli studi.

2 – Che differenza c’è tra tirocinio e stage?

Nessuna. “Stage” e “tirocinio” sono termini sinonimi.

3 – Che differenza c’è fra tirocini curriculari e extracurriculari?

La principale distinzione da adottare quando si parla di tirocinio è quella tra curriculare ed extracurriculare:

  • Tirocinio curriculare

È generalmente rivolto ai soggetti che stanno studiando e che sono regolarmente iscritti a un corso di studi presso l’università o una scuola superiore.

Lo stage curriculare consente di ottenere crediti formativi ed è obbligatorio per portare a termine il piano di studi.

  • Tirocinio extracurriculare

Si rivolge a soggetti che si collocano nella fase di transizione tra studio e lavoro e non è incluso in un percorso di istruzione.

4 – Cos’è un ente promotore?

Questa è una delle domande sui tirocini che le aziende dovrebbero porsi se intendono attivare uno stage, in quanto senza ente promotore non si possono inserire tirocinanti in azienda.

In base alla normativa vigente, infatti, i tirocini devono essere promossi da un ente terzo, tenuto a svolgere attività di controllo sulla regolarità e la qualità del percorso.

L’ente promotore di tirocini si occupa quindi della gestione amministrativa del processo di attivazione, oltre che di monitorare gli stage, svolgendo un ruolo di intermediazione tra lo stagista e il soggetto ospitante e garantire la buona riuscita del tirocinio.

5 – Come funziona l’attivazione di un tirocinio?

Per attivare un tirocinio sono indispensabili tre soggetti:

  1. il tirocinante/stagista
  2. l’azienda ospitante
  3. l’ente promotore

L’azienda ospitante deve rivolgersi a un ente promotore, che predispone la documentazione ufficiale per avviare il tirocinio.

Entrambi i soggetti dovranno nominare un tutor, quello aziendale con mansioni formative e quello dell’ente promotore con funzioni di monitoraggio.

Le parti sono poi tenute a sottoscrivere un progetto formativo, redatto in conformità con la normativa regionale di riferimento.

Una volta confermata la possibilità di attivare lo stage, il soggetto ospitante ha l’obbligo di comunicarlo telematicamente sui portali regionali.

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6 – Come funziona la normativa di tirocinio?

Tra le Faq sul tirocinio è sicuramente quella che presuppone la risposta più complessa, in quanto tratta una materia che è impossibile esaurire anche solo in un articolo approfondito.

La normativa che regola i tirocini extracurriculari è di carattere regionale: ogni regione definisce le proprie norme partendo da linee guida nazionali, che vengono declinate in base alle specifiche territoriali.

La peculiarità delle casistiche regionali costituisce una complessità per le aziende, che, senza il supporto di un ente promotore competente, corrono il rischio di incorrere in sanzioni e interdizioni.

I tirocini curriculari, invece, non sono regolamentati da normative regionali o nazionali, ma fanno semplicemente riferimento ai regolamenti dell’istituto o dell’ateneo che li richiede e li attiva.

7 – Com’è formulato il contratto di tirocinio?

Il tirocinio non è equiparabile a un rapporto di lavoro, ma prevede comunque la firma di una documentazione ufficiale assimilabile a un contratto.

Il contratto di tirocinio si compone di sue parti: una convenzione, contenente i dati legali relativi al soggetto ospitante e all’ente promotore e un progetto formativo, che raccoglie i dettagli relativi al percorso formativo dello stagista.

8 – Quali sono i diritti di un tirocinante?

Una delle Faq sul tirocinio che ci arrivano più frequentemente dagli stagisti.

Partendo dall’assunto che il tirocinante non è un dipendente, possiamo affermare che lo stagista non gode degli stessi diritti (ma neanche degli stessi doveri) di un lavoratore.

Innanzitutto il tirocinio non dà diritto al versamento di contributi per la pensione e non permette di maturare ferie e permessi. Il tirocinante, piuttosto, può concordare dei giorni di assenza o sospensione, che in alcuni casi sono recuperabili.

Lo stage non prevede da contratto giorni di malattia, ma garantisce una copertura assicurativa INAIL contro gli infortuni sul lavoro e per la responsabilità civile verso terzi.

9 – È necessario riconoscere un compenso ai tirocinanti?

Per i tirocini curriculari non è previsto un compenso, in quanto generalmente l’università o la scuola riconoscono dei crediti formativi per il completamento del percorso di studi.

Per gli stage extracurriculari, invece, la normativa prevede un’indennità di partecipazione obbligatoria, con importo minimo variabile da regione a regione.

10 – Come deve essere erogata l’indennità di partecipazione?

L’indennità di partecipazione deve essere corrisposta mensilmente mediante bonifico bancario. Dal momento che lo stage non è un rapporto di lavoro, produrre un cedolino è opzionale.

11 – Qual è la durata minima di uno stage? E la durata massima?

Per i tirocini curriculari, la durata del percorso di formazione viene definita dall’istituto o ateneo che lo attiva.

I tirocini extracurriculari possono avere una durata minima di 2 mesi e massima da 6 a 12 mesi, a seconda delle normative regionali e della condizione del tirocinante (per i soggetti diversamente abili la durata massima può salire a 24 mesi).

12 – Quali requisiti deve avere l’azienda per poter attivare uno stage o tirocinio?

Un’altra Faq sul tirocinio molto importante.

Per poter attivare un tirocinio, l’azienda deve agire in ottemperanza alla normativa vigente (D.lgs 81/2008) e con le norme relative ai soggetti disabili (L.68/99).

Il soggetto ospitante di un tirocinio deve anche rispettare dei requisiti numerici, relativi al rapporto quantitativo che intercorre tra i dipendenti e i tirocinanti di una stessa sede operativa.

13 – Quali requisiti deve avere un tirocinante?

Nel caso di un tirocinio curriculare, lo stagista deve essere regolarmente iscritto a un percorso di studi.

Per gli stage extracurriculari subentrano anche altri requisiti, dall’età alle esperienze pregresse:

  • Età

Le singole normative impongono un’età minima secondo la normativa vigente, che in genere varia da 16 a 17 anni (per i tirocinanti minorenni è previsto un protocollo particolare da seguire).

Non esiste invece un limite di età massima entro cui un candidato possa effettuare un tirocinio, in quanto lo stage è considerato anche come strumento di reinserimento professionale.

  • Condizione

È sempre necessario che il tirocinante presenti una documentazione ufficiale per attestare la sua condizione.

Nella maggior parte dei casi, si tratta di soggetti disoccupati che devono presentare una DID online o richiedere un’attestazione di disoccupazione presso il Centro per l’Impiego.

  • Esperienze pregresse

Per poter svolgere un tirocinio in un’azienda, l’aspirante tirocinante non deve aver avuto precedenti esperienze presso il soggetto ospitante (né contratti di lavoro, né tirocini extracurriculari).

14 – Quanti stagisti può ospitare un’azienda?

Forse la Faq sul tirocinio più frequente, in quanto effettivamente costituisce una condizione molto importante per determinare se è possibile attivare uno stage.

In linea di massima, i parametri applicati sono i seguenti:

  • Sedi di svolgimento con un numero di dipendenti da 1 a 5 > 1 stagista
  • Sedi di svolgimento con dipendenti tra 6 e 19 > fino a 2 stagisti
  • Sedi di svolgimento con più di 20 dipendenti > numero di stagisti fino al 10% dei dipendenti

Ogni regione possiede però le proprie specificità, sia nei rapporti numerici fra dipendenti e stagisti, che nelle basi di computo relative alla sede e ai dipendenti. Occorre quindi interfacciarsi sempre con l’ente promotore per definire quali siano i limiti corretti.

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15 – Quando si attiva un tirocinio, a chi spetta l’invio della comunicazione obbligatoria telematica (COB/UNILAV)?

La comunicazione telematica tramite il modello UNILAV è obbligatoria solo per i tirocini extracurriculari. L’invio spetta sempre all’azienda ospitante.

L’invio della COB deve avvenire non solo per l’attivazione, ma anche per tutte le eventuali modifiche alle date riportate sul progetto formativo e nell’UNILAV di avvio (proroghe e interruzioni).

16 – Quante volte si può prorogare un tirocinio?

Non tutte le normative prevedono un limite al numero di proroghe effettuabili per uno stesso tirocinio.

Generalmente, la principale limitazione è determinata dai parametri di durata massima. Per alcune regioni, la normativa concede la possibilità di effettuare una proroga unica, oppure impone restrizioni sulla durata massima della proroga stessa.

È sempre bene consultare l’ente promotore per agire in ottemperanza con la normativa regionale applicata.

17 – Si può cessare anticipatamente un tirocinio?

Esiste la possibilità di interrompere un tirocinio, cessandolo anticipatamente rispetto alla data stabilita dal progetto formativo.

Lo stagista può interrompere in qualsiasi momento, rilasciando una dichiarazione scritta.

L’azienda, invece, può procedere con un’interruzione solo per assumere il tirocinante con contratto, oppure nel caso di gravi e reiterate inadempienze da parte del tirocinante o di comprovati impedimenti a proseguire con lo stage.

18 – Si può sospendere un tirocinio?

È anche possibile sospendere un tirocinio senza cessarlo anticipatamente, nel caso in cui lo stagista si assenti temporaneamente per una delle seguenti motivazioni:

  • malattia o infortunio
  • chiusura aziendale
  • gravidanza
  • altro (ad esempio impegni personali del tirocinante, per cui ha concordato uno o più giorni di assenza con il tutor aziendale)

Nelle prime tre casistiche le sospensioni si possono considerare “recuperabili” (entro certi parametri che variano da regione a regione), in quanto il periodo di assenza può essere recuperato, anche oltre il limite di durata del tirocinio.

19 – Se l’azienda chiude per ferie, la data di termine del tirocinio viene posticipato in automatico?

No. Non si tratta di un automatismo, ma di una scelta facoltativa che spetta al soggetto ospitante.

Nel caso di sospensione per chiusura aziendale recuperabile (per la maggior parte delle normative regionali il recupero è possibile per chiusure aziendali con durata minima di 15 giorni consecutivi), l’azienda può scegliere se effettivamente prolungare il tirocinio per recuperare il periodo di assenza.

20 – Come assegnare il tutor aziendale?

Questa Faq sul tirocinio è meno frequente ma costituisce un tema di estrema importanza. Non disporre un’attività di tutoraggio strutturata per il tirocinante è infatti uno degli errori più comuni che le aziende commettono nell’attivazione di stage.

Il tutor aziendale assume nel tirocinio un ruolo attivo per garantire l’efficacia della formazione. È tenuto ad affiancare il tirocinante lungo tutto il percorso, trasmettendo le competenze professionali, monitorando i risultati raggiunti e supportando l’integrazione in azienda.


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